Pali

La G.M.T. realizza pali il cui diametro può variare dagli 400 ai 3000 mm, a seconda delle modalità di esecuzione:

  • Pali trivellati a secco;
  • Pali trivellati in fango bentonitico o con polimeri, in presenza di terreni sciolti dove la pressione del fango impedisce alle pareti laterali del foro di franare
  • Pali trivellati con rivestimento provissorio o definitivo indicato per terreni ghiaiosi e consiste nella infissione di tubi di acciaio mediante rotazione o vibroinfissione.

Le attrezzature impiegate sono:

  • attrezzatura a rotazione: costituita da una trivella gingolata di ultima generazione. La trivellazione viene eseguita a rotazione con asta telescopica, che può essere "a frizione" per terreni sciolti o argille, oppure "a bloccaggio" per terreni compatti medio-duri. Le aste telescopiche attualmente in commercio permettono di raggiungere profondità elevate anche grazie alle componenti degli acciai utilizzati che consentono la torsione necessaria ad evitare la rottura degli elementi soprattutto nella trivellazione di terreni compatti. Gli utensili sono generalmente bucket, eliche, carotieri. In casi particolari, come la presenza di trovanti o strati rocciosi, si adotteranno anche utensili a percussione tipo scalpello frangiroccia o benna mordente o i medesimi utensili con picchi al widia. In particolari tipi di terreno quali ghiaie, sabbie o limi, per evitare il frammento delle pareti del foro è necessario utilizzare rivestimenti provvisori costituiti da tubi di acciaio, che possono essere inseriti utilizzando la trivella stessa, oppure vibratori idrauilici azionati da gru semoventi, oppure si utilizzano i fanghi bentonitici o polimeri biodegradabili (questi ultimi necessari se esistono vincoli particolari relativi all'inquinamento delle falde acquifere o allo smaltimento del materiale di risulta). L'utilizzo dei fanghi bentonitici necessita di un'adeguata filtrazione in caso di presenza di terreni molto sabbiosi con utilizzo di apposito "dissabbiatore".
  • attrezzatura a benna mordente: costituita da una gru cingolata con braccio a traliccio che movimenta una benna mordente a valve. L'attrezzatura è completata dal tubo di rivestimento provvisorio o definitivo, azionato da un ammorsa giracolonne o da un vibratore portato dalla stessa gru di scavo o da una ausiliaria.

MODALITÀ ESECUTIVE

  • perforazione: si posa inizialmente un rivestimento provvisorio di 3-5 m detto avampozzo. Nel caso di scavo con fanghi bentonitici il livello del fondo deve essere mantenuto in prossimità del piano di lavoro e comunque ad una quota superiore ad almeno 1 m rispetto alla falda freatica.
  • posa armatura metallica: costituita da gabbie preassemblate in acciaio dotate di opportuni distanziatori atti a garantire la centratura dell'armatura ed un copriferro sufficiente. La giunzione tra le barre di armatura di due elementi di gabbie contigui per sovrapposizione con morsetti e legatura
  • posa in opera del calcestruzzo: tramite opportuno tubo di convogliamento (tubo getto) dal basso verso l'alto. il tubo è munito all'estremità superiore di una tremoggia di carico. Attenzione deve essere posta al fine di arrestare il suo piede a 25,50 cm dal fondo scavo.
  • controlli in corso d'opera: sono il controllo dei tracciamenti e preparazione, controllo delle procedure di scavo, controllo del fango di perforazione, controllo delle armature, controllo del calcestruzzo e del getto
  • controlli finali: sono i controlli di resistenza di carico (prove di carico), controlli non distruttivi di integrità del palo (prove di ammettenza meccanica), controlli non distruttivi di integrità dei pali (prove soniche)